La sede del parlamento europeo a Strasburgo, in Francia |
Suvvia, un po’ di realismo!
Finché l’Europa sarà un’accozzaglia indefinita di autonomi Stati sovrani, parlare di Europa unita sarà alquanto inutile.
Ne sono la dimostrazione vari episodi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni: risatina Merkel - Sarkozy alla domanda su Berlusconi; militari schierati da Francia ed Austria sulla frontiera italiana; consegna illegali di immigrati sulla frontiera; protezionismo francese nei confronti di Fincantieri, ecc.
L’unica soluzione possibile, dal mio punto di vista, rimane sempre quella degli Stati Uniti d’Europa: solo l’unità politica, economica (però quella vera) e di nazionalità può rendere l’Europa davvero unita.
Solo con un vero governo centrale, solo con una vera unità economica e con una sola nazionalità europea si supererebbero (anche forzatamente) tutte le divisioni, le ipocrisie, i contrasti che regnano attualmente in questa Europa. Quanto da me prospettato non è e non sarà, di certo, argomento di discussione in questa campagna elettorale che affronteremo.
Infatti, i macro problemi da superare sarebbero almeno tre: sarebbero disposti, anche gli europeisti più europeisti d’Europa, a rinunciare ai piccoli (o grandi) centri di poteri conquistati nei rispettivi Paesi, ai poderi che garantiscono loro fama ed onori, al vassallaggio dei rispettivi sottoposti per fare dell’Europa una superpotenza mondiale?
USA, Russia e Cina consentirebbero mai questa svolta epocale che potrebbe ridisegnare gli equilibri geo politici mondiali?
Noi italiani, leader nei campanilismi più efferati, saremmo davvero disposti a rinunciare alla nostra appartenenza a piccole comunità per diventare davvero cittadini d’Europa?
In definitiva, il mio disinteresse alle prossime elezioni europee è e sarà totale, convinto che non apporteranno nulla di nuovo e nulla di davvero utile alla nostra Europa.
Gabriele Giaccari
Leggi qui l'articolo di Edoardo Mauro "Ciò che conta in Europa saranno i contenuti"
Nessun commento:
Posta un commento