Sarebbe questa la fantastica, quanto insignificante, mossa del commissario Aprea per cercare di racimolare spicciole entrate nelle vuote casse comunali.
Per i pochi che non ne sono a conoscenza, usando la citazione wikipediana, l’imposta di soggiorno viene applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d'arte. In sintesi, è una tassa giornaliera di carattere locale, sostenuta dal turista che soggiorna in qualsivoglia stabile alberghiero – Bed and Breackfast, Hotel – della Città.
Non ce lo possiamo permettere, in quanto quest’atto allontanerebbe i viaggianti dalle nostre strutture, che eviterebbero volentieri questo surplus, scegliendo i dormitori delle città limitrofe a Galatina.
Proprio su questo spazio, appena un paio di settimane fa, analizzavamo come il turismo sia fondamentale per le economie delle nostre attività commerciali e di tutti quei proprietari, i quali gradiscono vedere le strutture alberghiere ricche di turisti. Ecco, questa tassa sarebbe un colpo di pistola a tutti gli imprenditori che scommettono sul settore turistico.
Il fine di questa Città, e dell’Amministrazione che verrà, è quello di attrarre e non di allontanare. Simili provvedimenti sono ammissibili in una Capitale come Roma, dove l’imposta di soggiorno è fissata a €3,50. Con le dovute proporzioni, la gestione commissariale non può, non deve permettersi una tassa di questo calibro, dalla quale ne conseguirebbe un’insoddisfazione turistica, oltre che un impoverimento degli stabili alberghieri. Galatina non è Lecce, dove la tassa di soggiorno è fissata a €2, né tanto meno Roma: sono realtà dove i flussi turistici sono ben consolidati e, grazie ai quali, l’applicazione di un’imposta non crea alcun imbarazzo economico-morale.
la notizia riportata oggi da Nuovo Quotidiano di Puglia - Lecce |
E conferme a sostegno della nostra impressione arrivano anche dalle chiacchierate che abbiamo avuto con esperti del settore turistico locale i quali possono arrivare a prevedere questa tassa in un contesto futuro, ben più roseo rispetto allo stato attuale: bisogna andare altre, a meno che non si pensi ad una tassa di soggiorno minima che comprenda servizi: una guida di Galatina in omaggio, degli ingressi in strutture diversamente inaccessibili, ecc. È un piano comunque da studiare e realizzare in maniera organica e non con provvedimenti spot come questo nuovo balzello che sposterebbe i pernottamenti in città limitrofe.
Quella dei servizi rientra nella politica di promozione ed accoglienza oltre che di organizzazione del giocattolo turistico: prima bisogna potenziare e farlo diventare una risorsa fondamentale (quello che non è oggi), poi si possono pensare gabelle come queste. La tassa di soggiorno deve rientrare in un piano consolidato e ben studiato. Una strategia che sappia accogliere e coccolare i visitatori, i quali devono sentirsi soddisfatti del servizio offerto. Non essendoci delle basi, bisogna essere bravi ad attrarre con i mezzi a disposizione, evitando imposte, utili sono a far fuggire il turista.
Questo settore deve essere una risorsa fondamentale per la Città. Perché allontanarlo?
Alessio Prastano