mercoledì 9 ottobre 2019

sul taglio dei parlamentari e sulla retorica del nulla


+Europa e Vittorio Sgarbi. Gli unici a sbattere in faccia la realtà in un momento di retorica del nulla che si è impossessato anche del palazzo. Prima gli elettori si sono fatti convincere che la classe politica (peraltro votata da quello stesso elettorato) fosse l’origine di tutti i loro mali. Poi la classe politica stessa si è "autofustigata" per il solo fatto di esistere screditando ancor di più (se possibile) se stessa. Ora addirittura arriva a tagliare se stessa (cosa di cui ci interessa fin troppo poco) e con se stessa importanti spazi di democrazia (e questo di interessa decisamente di più). Perché ridurre gli eletti non serve a nulla se non a rendere più difficile la competizione per la conquista del seggio e, di conseguenza, aumentare il potere di nomina dei vertici dei partiti (sarebbe meglio chiamarli “compilatori di liste”) e aumentare i soldi necessari per garantirsi un seggio. Spesso deciso a tavolino nel momento stesso in cui si compilano le liste.
Meno spazi di democrazia, quindi.
Più necessità di soldi.
Più potere dei vertici di scegliere i graditi.
Meno possibilità di introdurre nelle istituzioni istanze territoriali sgradite al sistema.
Non c’è che dire: proprio una grande conquista di democrazia. E portata a compimento proprio da coloro che inneggiano un giorno sì e l’altro pure alla democrazia diretta. Sì, diretta dall’esterno. Altro che centralismo democratico del fu partito comunista italiano.
Che poi quello che è successo è solo l’ultima tappa del “taglio dei politici” che è in corso da anni ormai: taglio dei consiglieri comunali, provinciali e regionali. Il tutto senza nessun beneficio economico (se non per alcuni spiccioli). Facciamo l’esempio della nostra città, giusto per capire le proporzioni: a Galatina si è passati da 20 a 16 consiglieri che mediamente costano (prendo la mia esperienza) tra i 150 e i 300 euro lordi all’anno: un risparmio massimo quindi di 1200. A ciò va aggiunto il risparmio dovuto ad un assessore in meno (il numero degli assessori è proporzionale a quello dei consiglieri) che comporta un risparmio lordo di circa 14.400 euro annui. Quindi 15.600 euro che, rapportati alla popolazione di Galatina, sono circa 50 centesimi a cittadino. Ecco, di questo stiamo parlando. Di fumo. Di propaganda. Di armi di distrazione di massa.
Vittorio Sgarbi a Galatina
lo scorso Agosto per il Salento
Book Festival
E in tutto questo, nell'aula di Montecitorio, solo +Europa e solo Vittorio Sgarbi trovano il coraggio di prendere posizione contro questa emerita “cagata pazzesca”. Un voto di testimonianza, certo. Ininfluente, senza dubbio. Ma un voto che, fuori dal politicamente corretto, traccia un solco quasi invalicabile tra chi pur di conquistare voti è disposto a proporre e votare qualunque cosa listi il pelo agli istinti populistici e chi invece, dicendo le cose come stanno, rischia di vedere prosciugarsi il suo pur esiguo bacino elettorale. Poi, certo, ci sono le voci dei costituzionalisti, dei professori di diritto, degli studiosi, degli intellettuali. Ma a chi interessa il parere di quelli che dispregiativamente sono chiamati professoroni dagli opinion leader dominanti al momento.
In questo il parlamento italiano si è grillizzato. Chi pensava di normalizzare il movimento rendendolo sistema e in parte ha esultato alla vista dei recenti giochetti per il nuovo governo all’insegna del cambiare tutto perché nulla cambi… si è sbagliato. Perché una cosa sono i metodi parlamentari, “sempre uguali sempre quelli dall’equatore al polo nord” e un’altra sono i contenuti politici che si portano avanti attraverso quei metodi. Ecco, sui contenuti, è quella cultura populista-qualunquista di cui anche i grillini e (in parte anche l’ultima versione della lega) sono figli, che detta la linea e tutti gli altri ad inseguire, rimangiandosi le cose dette e fatte fin qui.
Pierantonio De Matteis