venerdì 29 settembre 2017

sul megaparco e sulle polemiche

Viste le cattive informazioni che stanno circolando, vorrei precisare qualcosa sul Megaparco di Collemeto. Il Comune di Galatina non aveva alcun potere sul merito della questione. L'iter autorizzativo è in una fase abbondantemente ed irreversibilmente avanzata (e non di certo grazie a questa amministrazione).
L'indiscusso merito di questa Amministrazione è stato quello di riuscire a modificare, in via migliorativa, l'accordo con la società Pantacom, al fine di spuntare delle condizioni economicamente più favorevoli per le casse comunali, nella consapevolezza che pretese eccessivamente abnormi avrebbero portato alla rottura del tavolo di trattativa ed al ritorno in vigore dell'accordo (valido a tutti gli effetti) siglato dal Commissario Prefettizio che ci ha preceduto.
Dopo diversi incontri (garantisco non facilissimi) questa Amministrazione ha ottenuto un ristoro economico superiore di 100.000,00 € (dunque un totale di 420.000,00 €) che Pantacom verserà in un'unica soluzione, prima di ricevere le autorizzazioni a costruire! Inoltre avremo un'azione più dettagliata che vedrà impegnate queste somme per azioni a tutela e a supporto del commercio galatinese.
Infine, come traspare dalla dichiarazione di voto del Gruppo Consigliare di Andare Oltre, noi nutriamo e nutriremo sempre perplessità sulla bontà di ogni insediamento commerciale di siffatte dimensioni, non fosse altro per le incertezze derivanti dalla ricaduta degli stessi sulle piccole economie commerciali cittadine. Non avendo, dunque, altro potere nel merito della questione, il nostro compito, così come quello di tutta l'Amministrazione di cui siamo parte, sarà quello di garantire che le importanti somme ricavate vengano impiegate a sostegno delle piccole e medie imprese galatinesi e per un progetto organico di valorizzazione ed incentivazione del commercio nel Centro Antico.

Diego Garzia
Consigliere Comunale Andare Oltre
Presidente Commissione Lavori Pubblici e Urbanistica

lunedì 25 settembre 2017

sulla via di una nuova legge elettorale

Se negli ultimi tempi i sistemi elettorali hanno toccato punti elevati di tecnicismo come se il singolo elettore fosse una macchina priva di qualsiasi pensiero, è dovere ora come mai di riscoprire e porre prepotentemente in primo piano i principi fondamentali che sono alla base dello Stato di diritto, primo tra tutti il diritto al voto. Risulta così necessario intervenire sia sul versante sostanziale, dotando gli elettori del necessario patrimonio di conoscenze tecniche e politiche, sia su quello procedurale, per non arrivare a produrre una sostanziale prefigurazione dei risultati declassando in tal modo il peso del voto di ogni singolo elettore. Ad una situazione di stallo e difficoltà del sistema elettorale dovrebbe corrispondere un’azione rapida, decisa e concorde dei rappresentanti dei cittadini in direzione di una riforma della legge elettorale. Di fatto, invece, nel nostro Paese la “rivoluzione” non parte dalle aule del Parlamento,ma tutto ha inizio con un intervento giurisdizionale, la storica sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale, con cui si mette un punto definitivo sull’illegittimità della legge elettorale n. 270 del 2005, il cd. "Porcellum". Tra l’altro, la Consulta, come una guida materna e responsabile, mette in risalto gli errori della legge elettorale sui quali non ricadere, lasciando legittimamente all’organo competente l’azione legislativa. Non può comunque non lasciarci indifferenti l’inerzia del Parlamento di fronte al dovere di stabilire le “regole del gioco” che consentono la sua stessa formazione: mancano valori, principi, senso di responsabilità che possano attribuire in maniera effettiva il titolo di “onorevole”, “degno di onore”, a chi occupa quei seggi in Parlamento. Sono solo rappresentanti di partito, legati alla sedia, al potere, al denaro; si ritrovano in un sistema dove ormai un ideale vale niente di fronte ad un assiduo e continuo sostegno al leader politico di riferimento, senza possibilità alcuna di replica né tantomeno di tentativo di esposizione di un pensiero diverso da ciò che proviene dall’alto. Il rischio che si corre è sempre lo stesso: l’ “esilio”politico.
L’attuale sistema elettorale, come quelli precedenti, priva ciascun elettore della possibilità di esprimere la propria preferenza su un candidato piuttosto che un altro, attribuendo tale potere esclusivamente ai singoli partiti. Sarà, infatti, l’oligarchia del partito a decidere, sulla base di criteri anonimi, i nomi da indicare in un’apposita lista e che andranno a sedere in Parlamento in base ai voti raggiunti nella tornata elettorale. Ergo, l’unico modo, o forse quello più facile e diretto, per varcare la soglia del Parlamento è non inimicarsi il leader del partito di riferimento, acconsentendo sempre alle sue parole e ai suoi progetti. Non esiste una legge elettorale errata, né una perfetta in tutti i suoi elementi. Si tratta di un delicato e bilanciato gioco di meccanismi da incastrare nel contesto storico – politico – istituzionale e culturale di un Paese, che cambia sicuramente nel corso degli anni. E’ questo l’incipit di un corretto procedimento di formazione della legge elettorale: si analizza la struttura portante della società, sono individuati esigenze e principi fondanti, si adottano sistemi più conformi possibili.
Lo studio tecnico e la ricerca di possibili soluzioni sono lunghi e dispendiosi, ma è fondamentale continuare a credere nel valore giuridico e nel peso morale dei diritti fondamentali. E in tal caso, il mio diritto al voto non merita alcuna forma di indifferenza.

Il sistema elettorale nel ventennio del tentato bipolarismo. Prima e dopo la sentenza n. 1/14 della Corte costituzionale.

Cristina Dettu'

martedì 19 settembre 2017

si apre il tesseramento

Ebbene sì, inizia la fase-due, quella della strutturazione organizzativa del nostro movimento politico. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti, quando cioè ci presentammo alla Città circa un anno fa. "Andare Oltre è un'associazione politico-culturale. Non è né sara mai una lista civica" intesa come aggregazione di donne e uomini nata con l'unico obiettivo di partecipare alle elezioni amministrative. E lo diciamo noi che, da movimento politico, abbiamo dato vita, insieme a liste civiche (peraltro presenti a Galatina da anni), ad un Polo Civico, slegato cioè dal sistema partitico che attualmente è in vigore. Sembrano argomentazioni da pallosissimo convegno di politilogia o seghe mentali da pluri-trombato. Ma non ci stancheremo mai di ripetere che in politica la forma è sostanza e chiarire bene le posizioni permette di giocare a carte scoperte, come sempre abbiamo fatto da un anno a questa parte e come abbiamo continuato a fare nel periodo della campagna elettorale, coi risultati che peraltro sono sotto gli occhi di tutti: Andare Oltre si è affermato come la prima lista della coalizione che ha vinto le elezioni e che oggi sostiene l'amministrazione di Marcello Amante; Andare Oltre contribuisce all'azione di governo con la presenza in giunta di Cristina Dettù, prima degli eletti della stessa lista e assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Ambiente e Gestione dei Rifiuti, Innovazione Tecnologica e Politiche Comunitarie; Andare Oltre è una delle liste maggiormente presenti in Consiglio Comunale dove, insieme a me, siedono Diego Garzia e Alessio Prastano; Andare Oltre infine è centrale in tutti i ragionamenti amministrativi del gruppo dirigente che si è assunta la responsabilità di tirar via Galatina dalle secche nelle quali le precedenti gestioni politiche l'avevano ricacciata. Grande impegno nell'amministrazione, quindi. Certo, ma non solo. Un movimento politico come il nostro non può e non deve essere solo amministrazione, può e deve assumersi anche l'onere di completare l'azione amministrativa con la parte politica piu' propriamente detta: l'elaborazione culturale e politica, l'individuazione delle linee guida, il controllo sulla gestione della macchina amministrativa, l'impegno per la crescita di una nuova e giovane generazione che affianchi e un domani sostituisca quella attuale sono tutti punti chiave nella visione politica che quando si è intenti ad amministrare si corre il rischio di trascurare. Ed anche per questo, Andare Oltre si apre e si struttura. Perché Andare Oltre non sono né potranno ai essere i suoi quattro rappresentati all'amministrazione della città, Andare Oltre è e deve essere una comunità partecipante e partecipata di donne e uomini che, ognuno per le sue competenze e capacità, contribuisce al miglioramento della qualità della vita della città tutta.
Pierantonio De Matteis