lunedì 14 agosto 2017

sul bando regionale e sulla nostra mancata partecipazione

COMUNICATO STAMPA DEL 14.08.2017

In riferimento all’ordinanza del Presidente della Giunta regionale del 08.08.2017 e alla mancata richiesta da parte dell’Amministrazione del relativo finanziamento, con il presente comunicato si spiegano le motivazioni della scelta effettuata.
L’avviso regionale prevede un finanziamento fino ad un massimo di € 25.000,00 per ciascun Ente nei quali ammette unicamente le spese relative alla “pulizia e rimozione dei rifiuti che si accumulano sui cigli stradali soprattutto sulle strade di percorrenza a vocazione turistica”. Tale erogazione non comprende le spese inerenti il trasporto, il trattamento e lo smaltimento degli stessi, che restano, quindi, a carico delle singole amministrazioni.
Ferma restando la bontà dell’iniziativa da parte della Regione Puglia, i servizi a cui fa riferimento l’avviso pubblico rientrano già nelle attività indicate nel contratto Rep. 1567 del 24.03.2016 stipulato dal Comune di Galatina con la ditta Monteco s.r.l. e nella sua proposta migliorativa effettuata in sede di gara. Tra l’altro, in data 03.08.2017 (ben prima, cioè, della pubblicazione dell’avviso regionale) le suddette parti sottoscrivevano verbale di indicazione dei siti (urbani ed extraurbani) oggetto di intervento al fine di rendere operativa la raccolta di rifiuti abbandonati sul suolo pubblico, così come specificato nella proposta migliorativa.
Proprio perché previsti in sede contrattuale, si tratta di servizi che ordinariamente vanno resi da Monteco senza nessun onere aggiuntivo per l’Ente (poiché offerti come variante migliorativa in sede di gara), compreso il costo di trasporto, non previsto, invece, dall’avviso regionale. Inoltre, il Comune di Galatina ha usufruito recentemente di un finanziamento provinciale, ancora in fase di completamento, per la pulizia delle piazzole di sosta della S.P. 371 - Circonvallazione di Galatina.
Detto questo, ci preme invitare tutti al senso di responsabilità: se è vero che la critica politica può anche basarsi sull’impulso di un momento, al contrario la scelta di partecipare o meno ad un avviso o bando pubblico, che un buon Amministratore deve fare, non può prescindere dall’attenta lettura degli atti e da un altrettanto attenta valutazione dell’impatto economico che ogni decisione in tal senso comporta. Restiamo, quindi, sorpresi dalle polemiche di quanti, indignandosi per la mancata partecipazione al relativo avviso, hanno dimostrato di non avere conoscenza né del contenuto dell’avviso stesso né dei servizi di cui già questo Comune gode e che l’Amministrazione in carica non sta facendo altro che attivare celermente senza ulteriori aggravi economici e finanziari.

Cristina Dettù
Assessore all’Ambiente
Comune di Galatina

giovedì 10 agosto 2017

rinunciate voi? non rinuncio! (sulla retorica del nulla)

€.1.192,24: indennità lorda di un assessore comunale. Risultato di una riduzione del 10% per esigenze di coordinamento della finanza pubblica, come stabilito dall'art. 1 comma 54 della L. n. 266/2005, a cui si aggiunge un'ulteriore riduzione, di origine discrezionale, del 5% decisa all'unanimità dall'Esecutivo.
Diceva Paolo Borsellino, un grande uomo in grado di entrare nelle viscere di ogni ragazzo,  "a fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato". E parlava un uomo che ha donato e sacrificato la sua vita allo Stato.
Lavorare in Procura o in una Pubblica Amministrazione è molto simile. In entrambi i casi si lavora per il bene della Repubblica seppur nelle sue diverse forme. La passione, l'entusiasmo, il sacrificio e la totale dedizione per il bene comune non possono celare la natura lavorativa dello studio e delle opere messe in atto.
A ragion di logica non varrebbe la pena trascurare il proprio lavoro di sempre, relegare in un angolo l’obiettivo per cui si studia da anni, chiedere alla famiglia pazienza e comprensione se la casa ormai è prevalentemente quella comunale.
Di sola passione non si vive ed è giusto, nel senso letterale del termine, che quel tipo di lavoro abbia un’adeguata retribuzione. Equa e confacente con il bilancio del Comune: “stranamente” stiamo parlando di persone responsabili, che giammai metterebbero a rischio l'integrità dell'Ente in favore di qualche centinaia di euro. Per non parlare della quota irrisoria di gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali, baluardo prezioso. Quel gettone al centro delle "dichiarazioni di rinuncia" che riempiono la bocca di chi le pronuncia ma non le casse del comune che le recupera; quel gettone che, seppur misero, riconosce "dignità di lavoro" ad un'attività che non è né sarà mai andare in aula ad alzare la mano; quel gettone - o quello stipendio - che, negli intendimenti di chi lo istituì, doveva permettere a chi non possedeva rendite di poter dedicarsi alla cosa pubblica. Già, perché la politica è e deve poter essere alla portata di tutti, senza distinzione di sesso, di età, di confessione religiosa, di razza... e di condizione socio-economica. Pretendere, come certa retorica da quattro soldi pretende, di rinunciare allo stipendio ha una conseguenza ben determinata: ad avere la possibilità di fare politica restano i ricchi e i ladri. Poi qualcuno può anche ritenere che ciò sia opportuno, noi no. Noi crediamo che la democrazia debba essere alla portata di tutti e che liberare dal bisogno colui che dedica la maggior parte della giornata agli impegni istituzionali sia una garanzia di indipendenza ma soprattutto sia profondamente giusto. Certo, in un'epoca di stage di formazione senza retribuzione e di tirocini professionali gratuiti, affermare che "il lavoro vada retribuito" rischia di essere un pensiero rivoluzionario e poco attraente per il pensiero unico dominante. Ma crediamo che il rischio vada corso. Crediamo che la politica debba anche affermare idee e non solo lisciare il pelo alla massa con spicciola demagogia secondo l'algoritmo del momento. Crediamo che la politica debba avere anche una sua specifica funzione educativa.
Il confine tra demagogia ed educazione è sottile. La prima fa sgranare gli occhi ed invita ad applausi scroscianti. La seconda urla alla democrazia, intesa come ragione e partecipazione.
Il bene del Comune di Galatina non lo si fa rinunciando all'indennità, ma lavorando senza perseguire alcun interesse personale, lontani dal clientelismo e dalla corruzione. Il bene lo si fa controllando assiduamente nascita ed esistenza dei lavori, eludendo il rischio che tutto scorra inesorabilmente e senza un modus vivendi improntato all'assoluta legalità.
Il nostro esame di coscienza è costante. In primis, in nome della nostra coscienza. Per l'educazione donataci. Per la Città intera. Tanto solo l'io e il me di ognuno di noi sa che anche nei sogni si continua a lavorare. Almeno quello è senza retribuzione.
Cristina Dettù
Pierantonio De Matteis

martedì 8 agosto 2017

oggi è domani (seconda parte)

Il domani appartiene a noi ci hanno insegnato. Il domani... un cazzo. Oggi è domani.” Scrissi questo in un post su questo blog lo scorso 22 maggio, in piena campagna elettorale, quando non immaginavo quello che mi e ci sarebbe successo di lì a qualche giorno con l’accesso al turno di ballottaggio e, quindici giorni dopo, con l’affermazione di Marcello al secondo turno. E scrissi che non avrei fatto la corsa su di me e che il mio ruolo era quello di accompagnare la mia “seconda generazione” al governo di questa città e di trasmettere tutto ciò che in questi diciassette anni avevo imparato. Bene, è successo molto di più di quello che immaginavo in queste settimane e non solo perché l’affermazione della lista di Andare Oltre come la più votata della coalizione vincente la porta ad essere tra le più rappresentate in Consiglio Comunale con ben 3 eletti, non solo perché la nostra Cristina siede già da settimane in giunta con deleghe importanti e pesanti quali quelle della Cultura e dell’Ambiente, dell’Innovazione Tecnologica e delle Politiche Comunitarie e si sta facendo valere per capacità di analisi dei problemi e per rapidità nell’individuazione delle soluzioni, per disponibilità al dialogo e per lungimiranza nelle scelte, non solo perché i nostri Diego e Alessio stanno dimostrando giorno per giorno che il Consigliere Comunale non lo si fa andando in Consiglio e alzando la mano, votando o non votando, intervenendo o non intervenendo, ma marcando una presenza costante sugli uffici comunali al fine di esercitare quel potere che il testo unico degli Enti Locali ci attribuisce, ossia il diritto di accesso ad ogni atto della pubblica amministrazione e quindi di controllo e quindi di indirizzo, non solo perché tra il nostro gruppo vi è una unità di intenti che è difficile da trovarsi se proviamo a ripercorrere la storia recente delle ultime amministrazioni comunali, non solo perché tra le varie componenti della nostra amministrazione c’è l’indiscussa e indiscutibile volontà di lavorare per Galatina, per avvicinarsi ogni giorno agli obiettivi politici che con la sottoscrizione del programma elettorale avevamo tracciato, non solo perché il sindaco sta esercitando nel miglior modo possibile il suo ruolo di guida e di sintesi che lo metteranno nelle condizioni di lasciare una traccia profonda in questa città a seguito del suo e nostro passaggio al governo… non solo per tutto ciò, e anche sarebbe molto. E’ successo, come dissi in un altro mio post, che sentiamo “la gente fare il tifo per noi”, tanto per citare le parole di Paolo Borsellino. Sentiamo che qualche crepa nella cappa che teneva soffocata Galatina si è aperta, che l’aria e la luce iniziano a filtrare. Sentiamo che l’aria è diversa come avessimo davvero spalancato tutte insieme le porte e le finestre degli uffici comunali. Sentiamo sì la responsabilità del momento, ma sentiamo anche di potercela fare. Certo, non da soli. Certo, solo tutti insieme. L’avere le idee chiare sul da farsi potrebbe, per assurdo, comportare il rinchiudersi nelle stanze a lavorare staccati da tutto e tutti e invece ciò che noi stiamo mettendo su è una squadra aperta, partecipata e contaminata dalle più diverse esigenze ed idee perché a noi, come dicemmo in campagna elettorale, non interessa da dove si viene ma dove si vuole andare. Ed è questo il segreto di una coalizione che è molto più politica in senso pieno di quanto non si pensi. Certo, è poco partitica. Questo sì. E a chi si chiede “a chi rispondono questi?” non possiamo che rispondere “ad ogni singolo elettore”. Ed è anche per questo che martedì, quando dopo diciassette anni entrerò ufficialmente da Consigliere Comunale in aula, con me idealmente entreranno tutti quelli che in questi anni mi hanno sostenuto, spesso senza speranza, spesso solo per il bene che mi volevano, spesso solo per affermare insieme a me delle idee. Entreranno con me i 98 elettori del 2001, i 216 del 2006, i 281 del 2010, i 133 del 2012 e i 221 di questa tornata elettorale. Ma non solo. Con me entreranno anche tutti gli elettori dei ragazzi che con me componevano la lista di Andare Oltre, perché è grazie ai voti di ognuno di loro che abbiamo ottenuto questo risultato. Con me entreranno gli elettori di Cristina, di Diego, di Alessio, di Roberta, di Piergiuseppe, di Piergiorgio, di Tommaso, di Maurizio, di Tony, di Antonio, di Celeste, di Valentina, di Lucio, di Ilaria e di Paola. E con me, con noi, entreranno idealmente tutti gli elettori di ogni singolo candidato delle liste del Polo Civico, siano essi stati eletti o meno, e tutti coloro che tra il primo e il secondo turno si sono avvicinati alla nostra proposta politica, sposandola e facendola diventare vincente. Perché la politica non è uno sport per solisti, non è un gioco per singoli, la politica è comunità, la politica è gioco di squadra, la politica è visione comune messa al servizio di chi verrà dopo di noi. E sarà questo il nostro compito, mio in particolare. Pensare a chi verrà dopo di noi, pensare sempre e comunque agli “occhi di Alessandro sotto al palco durante i comizi” e a come rendere quegli occhi orgogliosi del lavoro che ogni giorno farò, dentro quell’aula e non solo. Fossi solo avrei tanta paura, ma il gruppo che rappresento e l’amministrazione di cui faccio parte mi rende tranquillo. Galatina, stavolta, la cambiamo davvero. Pezzo dopo pezzo, angolo dopo angolo. E lasceremo, tutti insieme, traccia del nostro passaggio.
Pierantonio De Matteis