giovedì 26 maggio 2016

scusate il ritardo

Scusate il ritardo, verrebbe da dire. Sì, perché dopo essere partiti a spron battuto, abbiamo tirato il fiato e mollato la presa. Il blog non è stato aggiornato per un po'. Ma il nostro blog non è un sito d'informazione che vive sempre e comunque sul pezzo. Il nostro blog è uno degli spazi di vita della nostra associazione politico-culturale. Certo non l'unico. E così lo abbiamo trascurato per un po', ma cercheremo di recuperare.
In queste ultime settimane, siamo stati assorbiti soprattutto dall'attività preparatoria (e non solo) alle elezioni comunali di Nardò, dove è presente la lista di Andare Oltre e dove il nostro "fratello" Pippi Mellone è candidato sindaco a capo di una coalizione formata da otto liste. Senza simboli di partito dentro, certo. Ma non senza movimenti politici. Perché una cosa è "fuori dai partiti" perché magari in un dato momento storico uno non si riconosce nella linea di nessuno, tutt'altra cosa è "fuori dalla politica" o, peggio ancora "in un movimento civico". Già, "civico", magari figlio della società "civile"... come se chi si fa il culo tutto l'anno in un partito o in un movimento politico fosse meno civile di chi se ne sta bellamente a casa sua e nel suo lavoro, salvo poi scoprire il "bene comune" a quaranta giorni dal voto, come se ci fosse qualcosa di più nobile e civile di occuparsi tutti i giorni dell'anno e tutti gli anni (anche quelli nei quali non ci sono le elezioni) della propria terra, della propria gente, del proprio futuro. Ma tant'è, ed ormai, complice una pessima classe politica nazionale e locale, è vulgata comune considerare "civile" chi non fa politica e incivile chi la fa. Con delle conseguenze che sarebbe troppo lungo andare ad analizzare qui ma sulle quali prima o poi torneremo.
Si diceva, abbiamo tirato un po' il freno su Galatina perché abbiamo dato una mano e continueremo a darla in questo mese ai fratelli di Nardò. E questa è un'altra caratteristica che fu dei partiti: la mobilitazione anche oltre i confini del proprio territorio di competenza. "La mia patria è laddove si combatte per le mie idee" ci veniva insegnato negli anni della nostra formazione politica. Mentre i cosiddetti "civici" considerano il passaggio a livello il loro limite invalicabile, non osano superarlo salvo che per fare la scala santa da qualche potente di turno a cui andare a chiedere favori e candidature; sì, ma da indipendenti. Non sia mai che poi uno sia costretto a seguire un movimento politico anche in disgrazia, e in tempi di alterne vicende, non conviene mica legarsi. Potenza del civismo.
Gli altri, invece, noi comuni mortali, noi abituati a fare politica nei partiti che furono o nei movimenti politici che ci sono o, comunque, alla luce di una qualche forma di visione del mondo, volgarmente detta "ideologia" intesa come sistema complesso e articolato di idee volte a dare una interpretazione (magari non sempre corretta e comunque quasi mai esaustiva) delle dinamiche sociali, economiche, politiche e geopolitiche... gli altri, si diceva, sono abituati a ragionare in una logica globale in virtù della quale non tutto è concesso, non ogni movimento è consentito, non qualsiasi cosa permessa. E sta anche in questo il limite e al tempo stesso la bellezza dei movimenti politici rispetto a quelli civici. Ma a noi le scorciatoie non sono mai piaciute, altrimenti (forse) avremmo fatto carriera a suo tempo, non ora che ormai il nostro tempo è passato. A noi la vita comoda non è mai piaciuta, abbiamo sempre preferito le strade difficili, quelle poco battute, proprio come coloro che si "sedettero dalla parte del torto perché tutte le altre erano occupate". Ed è questo, infine, il senso di quel passaggio sul "non saremo mai una lista civica" nel primo post di questo blog: Andare Oltre è e resta un movimento politico, seppur non aderente a nessun partito nazionale, con una sua fisionomia ideale (se non vogliamo dire proprio ideologica) ben definita, pronto ad andare oltre appunto, ma non ad andare ovunque.