Nelle ultime settimane il gruppo di Galatina di Andare Oltre è stato al centro di una serie di incontri e, come è giusto che sia, al centro delle indiscrezioni giornalistiche circa la sua collocazione politica per le prossime elezioni comunali. Riteniamo giusto che le persone che guardano con interesse al nostro movimento sappiano direttamente da noi le ragioni politiche e programmatiche che ci muovono, che ci spingono a cercare alcuni compagni di viaggio piuttosto che altri, che ci tengono fermi su alcune posizioni e disponibili al dialogo su altre. Perché per noi le ragioni politiche che conducono alle scelte non sono né saranno mai un fatto privato. Né saranno mai basate sulla convenienza del momento, sui numeri più o meno favorevoli, sulle opportunità di carriera personali di qualcuno di noi. Le scelte sono state, sono e saranno basate sul "che fare?", sul "dove andare?", sul "che idea di Città abbiamo?". Mai saranno basate sul "ce ne tocca?". Detto (e ridetto, nel nostro caso) questo, passiamo ai fatti in questione.
Nelle ultime settimane Andare Oltre ha avviato un dialogo con alcune liste civiche presenti sul territorio da anni e che da anni portano avanti la loro battaglia fuori dai partiti attualmente presenti sullo scenario. Sono liste con le quali negli scorsi anni abbiamo anche avuto modo di polemizzare ma con le quali il confronto si è sempre basato sui contenuti e, soprattutto, sul domani, mai sullo ieri. E ragionando sul domani di questa nostra città siamo giunti ad un dialogo via via più intenso e a condividere scelte e decisioni programmatiche.
Il necessario risanamento economico e finanziario del nostro comune, la moralizzazione della vita pubblica in virtù della quale non sarà consentito a nessuno di utilizzare il suo ruolo politico a fini privati, l'arresto di ogni ulteriore e insensata espansione della città con conseguente consumo del territorio e aumento costante di costi di manutenzione, pulizia, sicurezza, la valorizzazione del centro storico come cuore sociale e culturale della città, la tutela del marchio culturale e gastronomico, la difesa dell'ambiente e la ricerca delle cause che portano dati sconvolgenti circa l'insorgenza di malattie mortali, l'adozione di un adeguato modello di viabilità cittadina che non sia solo piano traffico adeguato alle esigenze odierne (che pure ci vuole e deve prevedere la chiusura totale del centro storico senza se e senza ma e pur tuttavia con tutti gli interventi per valorizzarlo e tutelarlo a dovere), la difesa delle fasce deboli attraverso un sistema di tutele e di giustizia sociale ma anche di trasparenza e di legalità che eviti abusi, ingiustizie e corruzione a vantaggio dei soliti noti e potenti, l'adozione di un modello di gestione di rifiuti che ci porti finalmente fuori dall'emergenza costante e che si ponga l'obiettivo del rifiuti zero con conseguente sistema di bollettazione premiale.
Ecco, su questo ci siamo trovati. Non sui nomi di questo o quel candidato sindaco o assessore. Certo, se ne parlerà. Ma successivamente. Prima si capisce cosa si vuole fare e con chi lo si vuole fare e solo in un secondo momento si cerca di capire chi è il più adatto ad interpretare il ruolo di guida del gruppo. E il "che fare?" di leniniana memoria ci ha portato a parlare con alcuni gruppi distanti da noi per provenienza ma molto vicini per obiettivi, valori, visioni. Non sappiamo allo stato attuale se riusciremo a comporre un'alleanza ampia a tal punto da essere competitiva. E ci importa poco in fondo. Prima abbiamo sempre posto i contenuti e gli obiettivi. Poi i numeri. Anzi, i numeri vengono dopo, vengono di conseguenza. La politica è mossa dalle idee, senza le idee i numeri sono solo frutto di voto di scambio, di corruzione, di clientelismo. Lasciamo ad altri questi metodi. Noi continuiamo per la nostra strada. Certi di incontrare compagni di viaggio generosi almeno quanto noi con i quali condividere un pezzetto di cammino e qualche obiettivo. È la strada più lunga e più difficile, certo. Ma è l'unica che praticheremo.
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