“A Galatina non c’è niente”. Quante volte abbiamo sentito ripetere
quest’esclamazione? E quante altre volte abbiamo scelto di fuggire dalla nostra
Città per rifugiarci in realtà limitrofe, dove il massimo che puoi fare è bere
e ascoltare un piccolo live musicale contemporaneamente? Oggettivamente, le
attività escogitate dalle amministrazioni dei Paesi vicini al nostro non sono
poi così straordinarie, rispetto a quella che è la normalità.
Quindi, qual è la soluzione per non far fuggire i nostri giovani? Il
ritorno all’ordinarietà è il viatico da percorrere. Non è necessario un esborso
enorme di denaro, non sono richieste grandi opere da attuare, ma semplicemente
una buona programmazione, che sappia coinvolgere la menti fresche della nostra
generazione, mettendole al centro del progetto ed avviando quel processo di
inclusione sociale, con l’obiettivo di appiattire la distanza tra il Palazzo e
la strada, tra chi ha il compito di prendere le decisioni e chi ha delle
proposte valide da mettere sul piatto.
Urge una rivoluzione culturale, in grado di non sminuire quelle che
sono le idee dei giovani, le quali devono essere racchiuse in un contenitore di
idee creative, volte a ridare slancio alla nostra comunità.
Penso alla valorizzazione del centro polivalente, inutilizzato, cosi come
gli spazi del quartiere fieristico. Con delle piccole ristrutturazioni, questi
ambienti possono diventare il centro di ritrovo per varie associazioni
giovanili, che non hanno una propria sede, e che all’interno
avrebbero l’occasione di dar vita a delle proposte interessanti, per tornare a
dare un senso ai weekend galatinesi.
Molto spesso i nostri ragazzi si sono sentiti abbandonati, delusi da un
sistema politico che non è stato in grado di ascoltare la loro voce,
contribuendo ad invecchiare sempre più la nostra Città. Eppure, le strutture
che abbiamo a disposizione sono tante e allo stesso tempo sottovalutate. Dal
teatro “Cavallino Bianco” inaugurato nel Novembre 2015, aperto per un numero di
eventi pari alle dita di una mano, ma praticamente inutilizzato, alla
biblioteca comunale ed al chiostro annesso, plesso di grandi risorse, in grado
di ospitare numerose presentazioni di libri, oltre ad eventi musicali e non
solo.
Ma è bene citare la nuova palestra di Via Montinari inaugurata nel
2014, guarda caso in occasione delle elezioni europee, ma inutilizzabile a
causa della pavimentazione inagibile. Con una ristrutturazione economica ma
efficace, la struttura sportiva potrà essere utilizzata dalle società sportive,
oltre ad avere l’opportunità di essere presa in affitto da tutti coloro che
volessero allenarsi.
Il tema è così vasto che rischierei di dilungarmi più del dovuto. E’
certo che i nostri giovani devono abolire dalle proprie bocche: “A Galatina non
c’è niente”, tornando ad essere orgogliosi della nostra Città, proponendo idee e
progetti creativi in grado di ridar luce a questa comunità, senza il bisogno di
andare altrove e fare tutto ciò che assumerebbe i contorni dello straordinario,
ma che in realtà non è altro che una normale ordinarietà.
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