
Sono stanco, stanco di questa mentalità obsoleta; stanco di questo clientelismo che abolisce ogni forma di meritocrazia, premiando le parentele, le amicizie. In tutto ciò le idee vengono meno, i concetti ed i tentativi di risollevare le cose passano in secondo piano, in favore di un voto concesso perché: “lei/lui mi può aiutare”.
Il mio sconforto però lascia presto spazio all’unico motivo che mi ha spinto ad iniziare questa battaglia con l’intero gruppo di Andare Oltre: noi non siamo come gli altri, noi vogliamo mettere le idee prima della faccia del parente o dell’amico vicino. Noi abbiamo l’intento di eliminare gli sprechi, i clientelismi, le promesse fatte e successivamente smentite. Il tempo dei favori presto sarà finito.
Noi vogliamo far prevalere il bene per la comunità, attraverso progetti di riqualificazione del Centro, delle periferie e delle frazioni, riuscendo a dare una svolta tecnologica e ambientale, oltreché un cambiamento del sistema burocratico ed amministrativo.
Siamo decisi più che mai ad Andare Oltre. Dobbiamo far tacere quelle bocche che si lamentano di un sistema dominato dalla mala politica, ma un secondo dopo lasciano il segno sullo stesso schieramento o sugli stessi soggetti, che in vent’anni hanno contribuito pesantemente alla caduta di questa Città. Quella dell’11 giugno è davvero l’ultima occasione per cambiare, per dare un senso al nostro essere galatinesi, gente volubile, ma che detiene ancora un cervello.
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