E’ stata una giornata un po' sconcertante, quella di oggi. Probabilmente, per la prima volta da quando ho
deciso di intraprendere questo percorso, mi sono scontrato con la triste, quanto squallida realtà che
circonda la nostra Città.
Tra le ragazze ed i ragazzi che sto incontrando in questi giorni, con l’intento di proporre quelle che sono le
mie idee per il rilancio di Galatina, ho avuto modo di confrontarmi con due signori che, con alcune
affermazioni, sono stati capaci di farmi smettere di sognare per alcuni istanti, facendomi tornare con i piedi
per terra: “Beddhu miu, iddha/iddhu me pote iutare” (Amico mio, lei/lui mi può aiutare); “Contro tutti
quei marpioni non puoi combattere”. Risentendo queste parole nella mia testa, ho rischiato di perdere la
voglia di continuare a volere qualcosa di migliore per Galatina.
Tergiverso e ripenso tra me e me: a che serve allora metterci impegno e passione, se dall’altra parte non sei
aiutato proprio da coloro che predicano il cambiamento, ma in realtà preferiscono continuare con l’andazzo
degli ultimi vent’anni.
Sono stanco, stanco di questa mentalità obsoleta; stanco di questo clientelismo che abolisce ogni forma
di meritocrazia, premiando le parentele, le amicizie. In tutto ciò le idee vengono meno, i concetti ed i
tentativi di risollevare le cose passano in secondo piano, in favore di un voto concesso perché: “lei/lui mi può aiutare”.
Il mio sconforto però lascia presto spazio all’unico motivo che mi ha spinto ad iniziare questa battaglia con
l’intero gruppo di Andare Oltre: noi non siamo come gli altri, noi vogliamo mettere le idee prima della faccia
del parente o dell’amico vicino. Noi abbiamo l’intento di eliminare gli sprechi, i clientelismi, le promesse
fatte e successivamente smentite.
Il tempo dei favori presto sarà finito.
Noi vogliamo far prevalere il bene per la comunità, attraverso progetti
di riqualificazione del Centro, delle periferie e delle frazioni, riuscendo a dare una svolta tecnologica e
ambientale, oltreché un cambiamento del sistema burocratico ed amministrativo.
Siamo decisi più che mai ad Andare Oltre. Dobbiamo far tacere quelle bocche che si lamentano di un
sistema dominato dalla mala politica, ma un secondo dopo lasciano il segno sullo stesso schieramento o
sugli stessi soggetti, che in vent’anni hanno contribuito pesantemente alla caduta di questa Città.
Quella dell’11 giugno è davvero l’ultima occasione per cambiare, per dare un senso al nostro essere
galatinesi, gente volubile, ma che detiene ancora un cervello.
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