lunedì 12 marzo 2018
italia giallo-blu
Sarà vero? In effetti guardando la cartina della nuova Italia giallo-blu e spulciando i dati collegio per collegio si può vedere come la Lega prenda più voti dove ci sono più immigrati e clandestini (e quindi a volerla dire come alcuni, dove il paese è più razzista). Ma la Lega ha sfondato anche nelle regioni (ex) rosse: ad esempio nel collegio di Rimini, nella fu rossa Romagna, ha raccolto quasi il 20 %, risultato quasi clamoroso sembrerebbe. Poi si scopre che è la seconda città in Italia per criminalità, oltre 7200 delitti ogni 100mila abitanti (dati del Ministero dell'Interno). A voi le riflessioni.
Mentre i pentastellati sfondano dove c'è più disoccupazione (vedere immagine), ma anche più lavoro nero aggiungerei, dove quindi prospera il parassitismo e ci si è sempre adagiati sull'assistenzialismo, dove esistono beneficiari di cassa integrazione che continuano a lavorare (in nero) per la stessa azienda da cui sono stati (per finta) licenziati. Vincono in Sicilia, la regione con più dipendenti regionali d'Italia (ben 5 volte quelli della Lombardia, che però ha quasi il doppio degli abitanti), la regione col più alto tasso di incendi ma ma con la metà di tutte le guardie forestali italiane (direi molto molto dedite al loro lavoro, ben 22mila). Vincono in varie città dove il giorno dopo le elezioni (notizia vera anche se gonfiata ad arte), c'è chi si presenta nei caf per richiedere il reddito di cittadinanza. Ecco, lui, il colpevole della odiosa marea gialla. Il Movimento 5 Stelle è stato votato dal 36 % dei diplomati e dal 29 % dei laureati (fonte Il Sole 24 Ore). Vittorio Zucconi, editorialista di La Repubblica, fa anche notare che nei collegi a più alto rischio Camorra (quelli dei famigerati quartieri di Scampia e Secondigliano) il movimento ha sfondato quota 60 %: ecco con chi si sono schierati i clan, lui interpreta. E si dice che i meridionali stanchi di tutto questo stiano iniziando a votare chi ? Lega (fu Nord). In effetti ha raccolto percentuali prima impensabili in tutto il Sud (tra il 5-6 %), addirittura il 13 % in Abbruzzo. Il collegio col maggiore incremento in tutta Italia? Lecce: 75 voti nel 2013, 10404 nel 2018.
Ma giriamo la medaglia: il Sud, abbandonato a se stesso per decenni, depredato dai tempi dell'Unità d'Italia, vive una situazione spaventosa. La popolazione diminuisce dal 2013, il pil perso durante la crisi (11.9 % !!!) è circa il doppio della perdita nelle regioni del nord (dallo studio "Economie delle Regioni” realizzato dalla Banca d’Italia), e si partiva già da una posizione di svantaggio. La speranza di vita si è abbassata, in otto anni di crisi sono andati persi 600mila posti di lavoro, negli ultimi 15 anni 200mila laureati sono fuggiti (fonte Svimez) e si paga la percentuale di tasse più alta rispetto al reddito. Le più alte percentuali per i 5 stelle ricalcano la mappa delle aree col più alto tasso di povertà e col più alto indice di mafiosità. Zone dove lo stato è assente e non riesce a dare risposte certe. Il voto dei quartieri della Camorra (di cui sopra) non è forse un grido di aiuto, una richiesta di cambiamento ? La maggior parte degli investimenti infrastrutturali vien fatta al nord e non dove sarebbe necessario far ripartire l'economia (fonte Corte dei Conti). Ad esempio, a 157 anni dall'Unità, a Matera, capitale europea 2019 della cultura (sì, europea !) non arriva la ferrovia (ma per fortuna c'è un'utilissima stazione). "La coloritura 5 stelle delle regioni del Sud indica i confini della popolazione che ha meno diritti e più insulti da un secolo e mezzo" (Pino Aprile su Nemo). Vi aspettavate che al Sud, dopo tutto questo scempio, la gente votasse i partiti tradizionali ? Cosa hanno proposto per risolvere tutto questo ? Per prima cosa, anche stavolta, hanno candidato vari corrotti ed indagati … e poi ? Rispondete voi. Citando il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, "Il risultato al Sud è stato un po' la nostra Brexit".
Molte sono le sfaccettature da considerare e la verità non sta mai tutta da una parte, ma in questo caso forse tende maggiormente verso una direzione. Non sta a me dire quale. Però vorrei rivolgere un invito a quanti il 5 marzo sparavano sentenze più o meno catastrofiste e faziose nei confronti di una abbondante metà dell'elettorato italiano, con le solite descrizioni del cosiddetto italiano medio che va dietro il pifferaio magico: al di là dell’essere d’accordo o meno con il voto dei nostri concittadini, i risultati di queste elezioni meritano ben più di una riflessione. Fatevi domande e prima di giudicare chiedetevi sempre "perché".
Alberto Venuto
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