Ad ogni modo, stanno accadendo cose strane.
Per esempio sta accadendo che nella coalizione più forte di tutte (e già vincitrice in pectore persino delle elezioni 2022!!!!) albergano, contemporaneamente:
1. Forza Italia, storicamente anticomunista;
2. Direzione Italia, ossia il partito di Fitto nato in opposizione all’egemonia accentratrice di Forza Italia e comunque anticomunista;
3. UDC, che si era allontanata da Forza Italia per “divergenza di vedute”, geneticamente anticomunista;
4. Il Partito Socialista, i cui membri si definiscono “compagni”, che, pertanto, non ha nulla a che vedere con l’anticomunismo fervente dei partiti di cui ai numeri 1, 2 e 3;
5. Politici ex PD, la cui matrice è storicamente di sinistra, che hanno sempre schifato, per varie ragioni (Berlusconi, Fitto, Casini, Craxi, etc) i partiti di cui ai numeri 1, 2, 3 e 4;
6. Ex esponenti di “Io Sud”, i quali sono sempre stati anti Berlusconiani (quindi contro Forza Italia), anti Fittiani (quindi contro Direzione Italia), contro il Partito Socialista e, soprattutto, contro i comunisti del PD.
A riprova di quanto appena descritto, può essere menzionato il fatto che i suesposti partiti chiamano i propri referenti provinciali, regionali e nazionali in disparte, in perfetta autonomia, senza coinvolgere i propri “amici” di coalizione, organizzando autonomi incontri ed autonome presentazioni di lista. È un po’ come la “Casa delle Libertà” interpretata da Guzzanti, ove ognuno fa un po’ “quel cazzo che gli pare”! Che figata pazzesca!
Sta accadendo, altresì, che nella citata coalizione più bella di sempre si siano appianate tutte le divergenze e tutti i rancori che, ormai da anni, avevano diviso i mammasantissima dei partiti su indicati. Ora c’è tanta armonia nella super coalizione che la casa di Ned Flanders a confronto è un covo di satanisti inferociti.
Infine, sta accadendo anche che la già menzionata meravigliosa, indimenticata ed indimenticabile coalizione ha individuato come parametro di confronto la coalizione guidata da Marcello Amante. Suona strano che la “Armada Invencible” voglia misurare la propria grandezza specchiandosi in una Squadra di Ribelli. Le spiegazioni a questa scelta potrebbero essere molteplici: o l’“Armada Invencible” è così modesta (sic!) da non considerarsi una corazzata senza eguali; oppure può essere il contrario, ossia vuole dimostrare superbamente tutta la propria magnificenza confrontandosi con l’ ”insignificante” Squadra di Ribelli. Oppure può darsi che l’“Armada Invencible” non sia poi così sicura delle propria imbattibilità e non sia neanche sicura della debolezza del Polo Civico guidato da Marcello Amante.
Gabriele Giaccari
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