mercoledì 29 marzo 2017

figlia mia, rosso!

manifesto "rosa" apparsi in città nei giorni scorsi
Figlia mia, se un giorno vorrai parlare di te con un colore, scegli sempre il rosso.
Rosso come il sangue che viaggia nelle tue vene e ti dà la forza per assaporare appieno ogni giorno della tua vita.
Rosso come la passione, quella ardente che non potrai mai placare. Come il coraggio che hai nell’intraprendere una nuova esperienza. Perché coraggio ce ne vuole. Come quel dovere civico che è, prima di tutto, amore per la propria città.
Rosso come il cuore, culla dei tuoi sentimenti, che metti in ogni dove, negli angoli più nascosti del tuo paese e della tua città, e che cerchi in chiunque, anche nel tipo che incontri per strada e ti sorride, pur non conoscendoti. Perché ognuno di noi è una storia da raccontare e da ascoltare.
Rosso come una rosa, la più bella di tutte, quella che non si può sprecare. Ricorda: tu non sei solo apparenza. Sei pura sostanza. E, allora, parla. Con tutti. Dì la tua. Sempre. Sbaglierai, certo. Vuol dire che avrai imparato qualcosa.
Rosso come i tuoi occhi quando si infiammeranno di rabbia perché nessun diritto deve essere calpestato, maltrattato, ignorato. Né tuo né di altri. E combatti, figlia mia, fino a quando quei tuoi occhi piangeranno per avercela finalmente fatta. Non rassegnarti mai: “chi può amare ciò che è nostro più di noi stessi?”.
Rosso come il colore delle tue guance quando, dopo un lungo respiro, ti troverai a parlare con tanta gente. Eppure cosa c’è di male? In fondo è la tua gente, quella con cui vivi ogni giorno. Falle diventare rosse quelle guance, però: sono il segno di chi non vuole deludere le persone che gli danno fiducia.
Rosso come il tuo rossetto preferito, perché non perdi la tua femminilità e hai il dovere di farla rispettare, così come la tua libertà. Di pensiero, prima di tutto. Rosso come anche le ferite che avrai sulle mani, perché nel momento del bisogno non sarai tu a tirarti indietro.
Figlia mia, non nasconderti mai dietro il tuo essere femmina. Sii donna. Non vestirti di rosa. Non nasconderti dietro quel femminismo vuoto e apparente, che crede ancora di rivoluzionare solamente tingendosi di rosa. Il mio rosa è stato solo la tua nascita e il simbolo di quella cicatrice che porto sul seno.
Figlia mia, se fossi figlio mio ti scriverei allo stesso modo. Se un giorno vorrai parlare di te con un colore, scegli sempre il rosso.

Cristina Dettù

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