Ricordo che all'epoca lessi un racconto su Galatina che iniziava (vado a memoria, pertanto mi scuso con l'autore per la mancanza di fedeltà al testo originale) più o meno così:"Galatina voglio proprio cu llu dicu, de lu Salentu ede lu piddhrico..."; dunque Galatina "ombelico" del Salento, per indicarne la posizione di centralità.
Io preferisco considerarla il cuore del Salento, per la sua rilevanza artistica, culturale, per la sua bellezza e per le emozioni che riesce a trasmettere a chiunque si addentri per le sue viuzze "dentro le mura".
Un cuore pulsante, un vero gioiello, con una gemma incastonata al centro, la spettacolare Chiesa di S. Caterina che, anche se non più bambina da molto tempo, mi fece fare "ohhhh" la prima volta (e pure tutte le altre volte) che vi entrai.
Ho trascorso le ore delle celebrazioni domenicali senza ascoltare una sola parola delle omelie del buon Padre Tarciso prima e di Padre Massimo poi con il naso all'insu', rapita dalle schiere di angeli affacciati alle volte, dalle immagini della genesi e da tutte le altre vicende narrate dagli affreschi meravigliosamente impressi sui muri di questa piccola Assisi.
E poi come non parlare dei balconi in fiore, delle architetture dei palazzi signorili, con i loro particolari...
Ma c'è un ma, tutta questa bellezza non è facilmente godibile.
Infatti chi si addentra nel centro storico, oltre ad una cartina, necessita di un buon paio di scarpe comode e deve necessariamente tenere gli occhi fissi a terra e non sulla bellezza circostante per non rischiare di finire al pronto soccorso con una caviglia slogata, nella migliore delle ipotesi (e qui potremmo aprire un altro capitolo).
Morale della storia: Galatina ha uno dei centri storici più belli ed interessanti del Salento ed invece di essete curato, pulito, accudito, riqualificato laddove necessario viene, tranne qualche zona considerata strategica, bistrattato e completamente abbandonato a se stesso, ad atti di vandalismo e al randagismo.
Le strade hanno basolati pieni di buche, alcune vie a seguito di interventi per il passaggio di tubazioni, sono state rappezzate alla meglio con strisce di asfalto.
In alcuni punti i piccioni la fanno da padroni per non parlare della spazzatura e degli escrementi di animali (e non mi riferisco ai randagi summenzionati ma soprattutto a dolcissimi animaletti ben curati e tenuti al guinzaglio dai loro padroni - non tutti ovviamente, anzi la maggior parte dei proprietari di animali hanno un gran senso di civiltà e rispetto di persone e luoghi-) che non vengono raccolti dai loro padroni con gli strumenti preposti e previsti dalle normative comunali di riferimento (che prevedono, peraltro, una sanzione a chi non ottempera a tale dovere civico).
A questo punto chi legge potrebbe pensare che siamo tutti bravi con le parole... ma i fatti?
Beh personalmente, nel mio piccolo ho tentato di dare un personale contributo: una decina di anni fa, innamorata com'ero del centro storico di Galatina, acquistai un piccolo localino a pochi passi dall'arco di Porta Luce e lo ristrutturai, internamente ed esternamente, completamente a mie spese. Da allora pago diligentemente la TARI, l'IMU e, da tempi più recenti la TASI, anche se in realtà spesso le bottiglie di birra e le cicche lasciate sulla soglia del mio localino le tolgo io, per non parlare del percorso ad ostacoli da affrontare tra i "ricordini" lasciati da certi proprietari di cagnolini di cui ho già parlato che, evidentemente, reputano il centro storico una grande toilette a cielo aperto.
E a questo punto la domanda nasce spontanea: ma dove sono coloro i quali dovrebbero non solo riqualificare e coccolare tanta bellezza, ma almeno controllare che il degrado non deturpi irrimediabilmente la nostra stupenda cittadina facendo fuggire a gambe levate (sperando che non si sloghino le caviglie, se no ci tocca pure pagar loro i danni!) i turisti?
Carla Casolari
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