mercoledì 24 febbraio 2016

Tremiti: ma che me ne frega a me!

Il bello del progresso, della tecnologia, dello sviluppo delle conoscenze in possesso dell’uomo è che si possono pensare e realizzare cose prima inimmaginabili. E si prova anche una certa soddisfazione nel vivere appieno questo stato di superiorità: non fosse altro che si può ben rimarcare quanto sottosviluppati, trogloditi, pressappochisti fossero quegli stolti dei nostri antenati. 
Ma lo sapete che c’è stata gente che camminava a piedi per spostarsi, specialmente nel territorio urbano? La vostra immaginazione riesce a ipotizzare una razza umana che convive con il proprio habitat naturale senza deturparlo per fini di lucro? Ai vostri figli raccontereste mai che si è vissuti senza l’ansia di dover bere per forza petrolio in ogni attività che si realizza? So che tutto questo rappresenta per noi, umani civilizzati e proiettati verso il futuro, un incubo che può turbare le nostre memorabili vite progressiste ma bisogna pur sempre guardare in faccia alla realtà per riconoscere che le insidie, i trabocchetti per farci ritornare nel primitivo passato sono tanti e ci circondano in ogni dove.
Un esempio lampante è la questione afferente alla tematica delle ispezioni per trovare potenziali giacimenti petroliferi nel territorio della nostra Regione, ed in particolar modo l’area includente le Isole Tremiti. Come sempre accade in Italia, la questione ha visto confrontarsi due schieramenti opposti: quello, irreprensibile, del nostro Ministro del nostro Super Governo del Fare che, autorizzando la possibilità di ispezionare le aree di mare in  prossimità delle Isole per valutare la prospezione geofisica del territorio senza alcuna perforazione ma con il caritatevole strumento dell’airgun, vuole e pretende il futuro; e quell’altro di qualche ambientalista polemico e retrogrado che, invece, non soffermandosi sulle parole rassicuranti e piene di amore del nostro Ministro, vorrebbe vederci chiaro perché intravede un concreto rischio attuale e futuro per il nostro ecosistema. Ora, sinceramente, ma chi ha ragione secondo voi? I buoni, cioè gli ottimisti, i progressisti, coloro che vogliono solo il futuro e  che hanno amorevolmente permesso a un società petrolifera (notoriamente rientrante nel novero delle società che tutelano e rispettano l’ambiente) di usare il già citato airgun, ovvero un sistema ad aria compressa in grado di generare onde sismiche che individuano possibili giacimenti, per un’area di 373 chilometri quadrati lungo la costa tra Vasto, Termoli e le Tremiti per soli 5,16 euro all’anno per km quadrato; oppure quegli altri, che hanno paura che in questo modo si altererebbero i già pur precari equilibri dei fondali marini alterando i vari habitat naturali con impatti devastanti per tutto il territorio?
Suvvia!!! Ma a chi è mai importato come vivono quei pesci a largo delle Isole Tremiti. E soprattutto: a chi è mai importato delle Isole Tremiti! Queste attività rischieranno di distruggere un paesaggio incontaminato che ha costituito l’unica fonte di ricchezza per un territorio difficile e dimenticato da tutti? I turisti potrebbero non gradire più quella meta perché potrebbe subire alterazioni irrimediabili? Ma chi se ne frega!! Vuoi mettere il petrolio? Ma quanto deve essere figo dissetare i nostri macchinoni con petrolio autoctono! 
Purtroppo la società petrolifera che era stata autorizzata ad operare in tal senso ha dovuto rinunciare per le difficili congiunture economiche che stanno interessando il petrolio e la sua commercializzazione. Ma è solo un piccolo intoppo. Nessuno può impedire al governo di trovare un’altra società pronta a garantirci un futuro radioso e ricco di olio minerale!
Pertanto, amici miei, opponetevi a questi noiosissimi tentativi di lasciare che la nostra regione viva nell’oscurantismo della tutela dell’ambiente e sposate la via del progresso. Non lasciate che la tristezza vinca sull’ottimismo, che la sfiga vinca sulla fortuna, che il passato trionfi sul futuro! Celebriamo la grandezza delle ispezioni geofisiche finalizzate alla ricerca del petrolio, aspettiamo una nuova società che le metta in pratica e fottiamocene allegramente del territorio garganico.
Evviva il petrolio!!!

(Il tono dell’articolo è volutamente sarcastico ma è l’unico modo che ho ritenuto possibile per sottolineare le assurdità di certe scelte politiche. E per esporre il mio modestissimo punto di vista)

Nessun commento:

Posta un commento