domenica 16 giugno 2019

Europa, Lecce, Galatina: quattro chiacchiere con Pierantonio De Matteis (2)

Con Pierantonio il nostro "direttore" si era lasciato con la promessa di rincontrarsi per analizzare i risultati delle elezioni europee. Approfittando dell'occasione, Edoardo ha sfruttato queste "quattro chiacchiere" per poter parlare anche di altri argomenti, viste sopratutto le novità all'interno del circolo cittadino. Buona Lettura.


Come promesso, eccoci qua, per una nuova intervista insieme. Partirei subito dal tema con cui ci siamo lasciati. Le elezioni europee ci hanno lasciato un quadro abbastanza chiaro in merito all’attuale situazione politica nel vecchio continente. Nell’assise comunitaria, nonostante la buona prestazione nei singoli Paesi come in Francia ed Ungheria, L’ENL raggiunge circa 60 seggi su 370: il gruppo dei sovranisti non raggiunge quindi i risultati sperati, attestandosi soltanto come quinta forza di governo insieme ai conservatori, dietro al PPE, S&D, Alde e Verdi/Ale. I tuoi commenti?
Beh, se mi concedi la battuta di stampo sovranista, direi “l’Europa agli europei”. Se poi vogliamo, e direi proprio che dobbiamo, ragionare più in profondità, direi che il dato complessivo europeo è un dato che premia e che cerca di costruire rispetto a chi cerca di distruggere. Il presunto sovranismo, ci abbiamo ragionato insieme nel corso dell’altra chiacchierata, propone un concetto di sovranità che è drogato: alleggerire i legami europei significa far riprendere forza alle forze disgregatrici, magari di stampo nazionalista, e comunque maggiormente influenzabili da fuori continente. Ecco, il dato complessivo ha premiato chi crede che l’Europa debba continuare a vivere, magari migliorandosi, ma soprattutto restando unita nella visione di un destino comune.
In Italia stravince la Lega di Matteo Salvini con il 37% dei consensi, confermando e sottolineando con forza la sua leadership in Italia e nel governo. Secondo il Pd al 23% e terzo, inaspettatamente, il Movimento Cinque Stelle al 17%. Ma il dato assolutamente più eclatante è lo sfondamento di Salvini al Sud dove raggiunge dei risultati assolutamente inimmaginabili fino a qualche anno fa: basti sottolineare che a Galatina la Lega è risultato il primo partito, con il 25% dei consensi. La Lega oggi è definitivamente un forza nazionale, in grado di poter aggregare e confermare il consenso di un Paese intorno al suo leader Matteo Salvini?
La luna di miele dei neo-governanti ha coinvolto tutti nelle ultime tre elezioni europee: penso a Berlusconi che dopo un anno dall’affermazione nelle politiche del 2008 portò il suo PDL al 42% nelle europee del 2009, penso a Renzi che dopo aver preso il posto di Letta portò il suo PD al 41% e la storia si ripete oggi con quello che appare l’azionista di maggioranza di questo governo, cioè la Lega di Salvini. Entrato nel governo col 17, rispetto al 30 e passa dei 5 stelle, dopo un anno di esposizione mediatica da padrone assoluto della scena, ribalta le percentuali tra gli azionisti del governo. E’ evidente che siamo ancora in piena luna di miele e l’estinzione di Forza Italia sta facendo il resto generando un travaso di voti in virtù del quale la Lega appare ora come il partito unico del centrodestra, funzione per la quale fu concepito a suo tempo il PDL, ma con caratteri politici e ideologici del tutto diversi. E allo stesso modo, credo si possa spiegare l’arretramento dei 5 stelle, non apparsi in grado di contrastare tale egemonia e, soprattutto, non apparsi all’altezza del compito per il quale si sono candidati. Quanto al PD, non so se sia più confortante la ripresa in termini percentuali rispetto alle politiche dello scorso anno o quanto sia invece sconfortante l’ulteriore perdita, in termini di voti assoluti, di elettorato. Certo che quel tentativo di farne un partito “a vocazione maggioritaria” immaginato da Veltroni a suo tempo è ampiamente fallito.
Per quanto riguarda invece la tornata delle amministrative, a Lecce si riconferma il sindaco dimissionario Carlo Salvemini. Con un consenso pari al 51%, la coalizione dei Salvemini e Delli Noci vince inaspettatamente al primo turno, lasciando la coalizione di centrodestra del suo sfidante Erio Congedo al 33%. Complimentoni al neo sindaco, ma con te vorrei analizzare un altro aspetto di questa elezione. Nonostante la Lega a Lecce segua il dato nazionale, risultando il primo partito nella competizione europea con il 22%, lo stesso giorno ma nel voto amministrativo racimola un misero 4%, rappresentando un aspetto determinante nella sconfitta di Congedo. Come ti spieghi questa differenza di fiducia ad uno stesso partito tra le due competizioni?
Guarda, al netto delle valutazioni politiche e personali sui candidati sindaci che ovviamente in questo genere di competizione valgono e valgono molto, i risultati di Lecce città dimostrano in maniera inequivocabile che è impossibile ormai usufruire dell’effetto traino dei partiti nazionali sulle liste candidate alle elezioni comunali. Un po’ perché l’elettorato è maturo e comprende perfettamente che cosa elegge con ogni singola scheda e un po’ perché alle elezioni comunali i partiti tradizionali scontano la concorrenza di una miriade di liste civiche, anche di ispirazione politica molto simile alla propria, che giocoforza parcellizzano il voto e ne riducono la concentrazione. Ma, parcellizzazione a parte, è già successo in altre realtà e non solo nelle ultime competizioni elettorali, che l’orientamento di voto fosse così diverso a causa del giudizio espresso sui singoli candidati. Nel 2008 a Roma, giusto per fare un esempio che ho vissuto direttamente, alle politiche il PD si impose in città con un margine piuttosto netto e alle comunali invece prevalse il voto su Gianni Alemanno all’epoca candidato capace di andare oltre i confini dell’allora centrodestra. Ecco, nelle consultazioni comunali, direi che il candidato sindaco conta e conta sempre di più in un’epoca di personalizzazione molto forte della politica.

Piergiuseppe Colazzo, neo-coordinatore del circolo di
Andare Oltre - Galatina 
Come in molti già sapranno, abbiamo assistito, questa settimana, ad un passaggio di consegne all’interno del circolo cittadino di Andare Oltre. Nell’ultima riunione, cito testualmente il comunicato stampa, “il coordinatore cittadino Pierantonio De Matteis […] ha chiesto al circolo di inaugurare una nuova fase politica che parta dall’individuazione di un nuovo coordinatore cittadino al fine di massimizzare la divisione dei ruoli e del lavoro in vista dei prossimi impegnativi mesi”. Immagino che questi anni, che hanno visto la nascita e la maturazione politica del circolo, siano stati ricchi di ricordi importanti e pieni di significato. Vorresti dirci  tre tra i più bei momenti che hai vissuto con la carica da coordinatore?
Dopo tre anni da coordinatore, di cui gli ultimi due vissuti anche con il ruolo istituzionale che ricopro dalla vittoria delle elezioni amministrative del 2017, era inevitabile che arrivasse il momento di passare la mano anche e soprattutto nella consapevolezza che il circolo ormai ha raggiunto un grado di autonomia e di capacità politica che gli garantiranno di proseguire il lavoro fin qui svolto. Piergiuseppe è un ragazzo eccezionale, come lo sono tutti i componenti del circolo e del direttivo, che due anni fa si è misurato con la competizione elettorale e che è rimasto a disposizione del circolo dando sempre il suo prezioso contributo. A lui mi lega una bella amicizia ma devo dire che l’idea di scegliere lui non è venuta a me ma è emersa in modo naturale nel corso dell’ultimo periodo dell’attività del circolo, forse nel momento più difficile. Se infatti dovessi scegliere tre momenti più significativi di questi tre anni, sicuramente sceglierei la notte in cui abbiamo vinto le elezioni del 2017, ma non solo quella notte… sceglierei tutta la campagna elettorale durante la quale questo gruppo ha avuto il suo battesimo del fuoco e si è imposto in città per le sue capacità organizzative, per le sue doti politiche e per l’allegria che lo ha sempre contraddistinto. Poi, andando indietro con la memoria, sceglierei la prima riunione di andare oltre, quella in cui eravamo una decina appena, e che tracciava le linee di azione di tutto il gruppo, quando ancora non si sapeva chi fossero i candidati, quali le coalizioni… era tutto in alto mare ma noi eravamo comunque pronti ad essere della partita. E poi sceglierei un momento in apparente controtendenza: il day after della mia candidatura alle provinciali saltata; in quel momento ho visto tutto il circolo sentire quella sconfitta, che era mia, sulla loro pelle, percepirla come una sconfitta collettiva, di un gruppo, li ho visti incazzati molto più di me e serrare le fila. Perché è facile fare squadra sull’onda lunga di una vittoria, il difficile è mantenere il gruppo quando arrivano le battute d’arresto, gli sgambetti e le scorrettezze. E questo è un gruppo che ha saputo andare oltre le vittorie e le sconfitte. Ragionando sempre da gruppo. Ed è la soddisfazione più bella.
Cosa ti aspetti per il futuro di Andare Oltre – Galatina?
Con i presupposti di cui abbiamo parlato fino ad ora, ci sono tutte le condizioni per continuare ad essere protagonisti anche nel futuro. Sicuramente in questi prossimi anni di amministrazione, durante i quali dovremo massimizzare gli sforzi fin qui compiuti e portare a casa risultati adeguati al lavoro. E il circolo dovrà essere il grado di supportare l’amministrazione con un ruolo politico, che sia di comunicazione dei risultati ma non solo: serve continuare ad immaginare la città in divenire, adeguare i programmi alle esigenze, proseguire in quel dialogo con tutti i nostri elettori e con tutti quelli che non ci hanno votato ma che guardano a noi con interesse. E anche con chi ci guarda criticandoci a prescindere solo perché siamo noi. Con tutta la città il dialogo dovrà essere aperto, costante e franco. E il nostro circolo inoltre dovrà essere centrale nel ragionamento che si aprirà subito dopo l’estate e che ci porterà dritti alle elezioni regionali facendosi promotore di una stagione di orgoglio galatinese che permetta alla nostra città di andare oltre il passaggio al livello ed esprimere finalmente suoi uomini (o donne) nelle istituzioni sovracomunali. Sarà una stagione bella e difficile ma sono sicuro che il “mio” circolo si farà trovare pronto.
Edoardo Mauro

Per leggere la prima intervista a Pierantonio De Matteis clicca qui


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