“
Il domani appartiene a noi ci hanno insegnato. Il domani... un cazzo. Oggi è domani.” Scrissi questo in un post su questo blog lo scorso 22 maggio, in piena campagna elettorale, quando non immaginavo quello che mi e ci sarebbe successo di lì a qualche giorno con l’accesso al turno di ballottaggio e, quindici giorni dopo, con l’affermazione di
Marcello al secondo turno. E scrissi che non avrei fatto la corsa su di me e che il mio ruolo era quello di accompagnare la mia “seconda generazione” al governo di questa città e di trasmettere tutto ciò che in questi diciassette anni avevo imparato. Bene, è successo molto di più di quello che immaginavo in queste settimane e non solo perché l’affermazione della lista di
Andare Oltre come la più votata della coalizione vincente la porta ad essere tra le più rappresentate in Consiglio Comunale con ben 3 eletti, non solo perché la nostra
Cristina siede già da settimane in giunta con deleghe importanti e pesanti quali quelle della Cultura e dell’Ambiente, dell’Innovazione Tecnologica e delle Politiche Comunitarie e si sta facendo valere per capacità di analisi dei problemi e per rapidità nell’individuazione delle soluzioni, per disponibilità al dialogo e per lungimiranza nelle scelte, non solo perché i nostri
Diego e
Alessio stanno dimostrando giorno per giorno che il Consigliere Comunale non lo si fa andando in Consiglio e alzando la mano, votando o non votando, intervenendo o non intervenendo, ma marcando una presenza costante sugli uffici comunali al fine di esercitare quel potere che il testo unico degli Enti Locali ci attribuisce, ossia il diritto di accesso ad ogni atto della pubblica amministrazione e quindi di controllo e quindi di indirizzo, non solo perché tra il nostro gruppo vi è una unità di intenti che è difficile da trovarsi se proviamo a ripercorrere la storia recente delle ultime amministrazioni comunali, non solo perché tra le varie componenti della nostra amministrazione c’è l’indiscussa e indiscutibile volontà di lavorare per Galatina, per avvicinarsi ogni giorno agli obiettivi politici che con la sottoscrizione del programma elettorale avevamo tracciato, non solo perché il sindaco sta esercitando nel miglior modo possibile il suo ruolo di guida e di sintesi che lo metteranno nelle condizioni di lasciare una traccia profonda in questa città a seguito del suo e nostro passaggio al governo… non solo per tutto ciò, e anche sarebbe molto. E’ successo, come dissi in un altro mio post, che sentiamo “la gente fare il tifo per noi”, tanto per citare le parole di
Paolo Borsellino. Sentiamo che qualche crepa nella cappa che teneva soffocata Galatina si è aperta, che l’aria e la luce iniziano a filtrare. Sentiamo che l’aria è diversa come avessimo davvero spalancato tutte insieme le porte e le finestre degli uffici comunali. Sentiamo sì la responsabilità del momento, ma sentiamo anche di potercela fare. Certo, non da soli. Certo, solo tutti insieme.
L’avere le idee chiare sul da farsi potrebbe, per assurdo, comportare il rinchiudersi nelle stanze a lavorare staccati da tutto e tutti e invece ciò che noi stiamo mettendo su è una squadra aperta, partecipata e contaminata dalle più diverse esigenze ed idee perché a noi, come dicemmo in campagna elettorale,
non interessa da dove si viene ma dove si vuole andare. Ed è questo il segreto di una coalizione che è molto più politica in senso pieno di quanto non si pensi. Certo, è poco partitica. Questo sì. E a chi si chiede “a chi rispondono questi?” non possiamo che rispondere “ad ogni singolo elettore”. Ed è anche per questo che martedì, quando dopo diciassette anni entrerò ufficialmente da Consigliere Comunale in aula, con me idealmente entreranno tutti quelli che in questi anni mi hanno sostenuto, spesso senza speranza, spesso solo per il bene che mi volevano, spesso solo per affermare insieme a me delle idee. Entreranno con me i 98 elettori del 2001, i 216 del 2006, i 281 del 2010, i 133 del 2012 e i 221 di questa tornata elettorale. Ma non solo. Con me entreranno anche tutti gli elettori dei ragazzi che con me componevano la lista di Andare Oltre, perché è grazie ai voti di ognuno di loro che abbiamo ottenuto questo risultato. Con me entreranno gli elettori di Cristina, di Diego, di Alessio, di
Roberta, di
Piergiuseppe, di
Piergiorgio, di
Tommaso, di
Maurizio, di
Tony, di
Antonio, di
Celeste, di
Valentina, di
Lucio, di
Ilaria e di
Paola. E con me, con noi, entreranno idealmente tutti gli elettori di ogni singolo candidato delle liste del Polo Civico, siano essi stati eletti o meno, e tutti coloro che tra il primo e il secondo turno si sono avvicinati alla nostra proposta politica, sposandola e facendola diventare vincente. Perché la politica non è uno sport per solisti, non è un gioco per singoli, la politica è comunità, la politica è gioco di squadra,
la politica è visione comune messa al servizio di chi verrà dopo di noi. E sarà questo il nostro compito, mio in particolare. Pensare a chi verrà dopo di noi, pensare sempre e comunque agli “occhi di Alessandro sotto al palco durante i comizi” e a come rendere quegli occhi orgogliosi del lavoro che ogni giorno farò, dentro quell’aula e non solo. Fossi solo avrei tanta paura, ma il gruppo che rappresento e l’amministrazione di cui faccio parte mi rende tranquillo. Galatina, stavolta, la cambiamo davvero. Pezzo dopo pezzo, angolo dopo angolo. E lasceremo, tutti insieme, traccia del nostro passaggio.
Pierantonio De Matteis